Presepe, una casa per tutti

Presepe, una casa per tutti

Presepe, una casa per tutti
Quest’anno per sostare davanti al presepe ti invitiamo ad entrare in casa. In questa casa. Una casa ordinaria e accogliente.
La porta (una tenda, in realtà) non ha serrature ed è aperta: chiunque entri è il benvenuto. Sul tavolo un pane spezzato, pronto per essere condiviso e un vassoio con tutto il necessario per un the come si deve. Accanto al tavolo, una valigia. È il bagaglio di un pellegrino in viaggio verso Roma per celebrare il Giubileo? O di un migrante in fuga da tutto quel male che ancora si accanisce in certi angoli del mondo? Di certo, qui, in questa casa, ha trovato accoglienza. Sulla madia, il presepe: semplice, tradizionale. Di certo chi abita in questa casa vorrebbe vivere intensamente la fede. Di certo chi abita in questa casa vorrebbe vivere intensamente la carità. E vorrebbe che chiunque varchi la soglia di quella casa si senta a casa. E vorrebbe che in ogni casa si possa vivere le fede, la letizia, l’accoglienza, come nel progetto “Tu sei di casa” della Caritas Parrocchiale (trovi tutte le informazioni nel volantino che puoi prendere dal tavolo). E noi vorremmo che in ogni casa dove si è allestito un presepe ci si possa sentire accolti, ci si possa sentire a casa. Vorremmo che in ogni casa dove si è allestito un presepe si preghi per chi non ha casa e si pensi a come fare per chi non ha casa. Dai, entra in casa, vieni a sederti qualche istante, sosta davanti al presepe! E speriamo che quando entri in chiesa, tu ti senta sempre a casa. E che nella tua casa ci sia sempre spazio per il presepe… e ci sia sempre spazio per chi abbia voglia o bisogno di entrarci.

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