IL NUOVO CAMPO DA CALCIO DELL’ORATORIO: INVESTIMENTO SICURO
Nei mesi di luglio e agosto è stata effettuata la completa ristrutturazione del campo da calcio del nostro oratorio: sottotappeto drenante, manto erboso sintetico, porte.
L’operazione era necessaria dopo 9 anni di utilizzo quotidiano del terreno di gioco da parte dei ragazzi dell’oratorio e da parte della società sportiva A.S.D. Fulgor Sesto (che, come tutti ben sappiamo, fa parte del progetto educativo dell’oratorio).
La spesa è ingente e ne parlerò nelle righe finali. Eppure ci è sembrato un modo concreto e tangibile per raccontare il nostro desiderio di investire sui ragazzi.
Certo, non basta il campo da calcio. E lo sappiamo bene! Spero si sia esaurita da tempo la retorica del “togliere i ragazzi dalla strada”. Occorre dare molto di più. Occorre progettare percorsi educativi, occorre formare educatori appassionati e credibili, occorre consolidare quel patto generazionale fra adulti e ragazzi che sembra oltremodo fragile in quest’epoca.
L’oratorio è da sempre in prima linea all’interno di queste sfide, grazie anche al preziosissimo lavoro della pastorale giovanile diocesana e della federazione oratori milanesi.
Il nuovo campo da calcio non è un lustrino per attirare gente, né una soddisfazione estetica. È semplicemente un’occasione per dire ai ragazzi: vi vogliamo qui, ci fa piacere la vostra presenza, abbiamo qualcosa da dirvi.
Ah, quasi dimenticavo … sì, i soldi, giusto… Il costo complessivo è di 80.825 €. Senza dubbio una cifra considerevole. Riusciremo a rientrare da questo esborso? Mi auguro di sì. Me lo auguro a partire dalla vostra generosità che ho più volte toccato con mano in questi sei anni. E me lo auguro particolarmente perché si tratta del nostro oratorio e dei nostri ragazzi. Ho già avuto uno strepitoso segnale una mattina, quando una signora (ehm…) non più giovanissima mi si è avvicinata e mi ha consegnato una busta contenete un’offerta, accompagnandola con queste parole: “questi sono per il campo dell’oratorio: so quanto ci tenete ai ragazzi! E anch’io ci tengo molto”.
Direi che si può soltanto essere fiduciosi, no?