Quaresima – Il segno dell’altare

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Quaresima – Il segno dell’altare

Il cammino di Quaresima che andiamo ad incominciare trova il suo senso pieno nella meta a cui conduce: la Pasqua… la Pasqua intesa come “grande festa”, come “banchetto nuziale” al quale tutti siamo inviati… e l’icona della festa di nozze ci sembra esprimere al meglio quella “vita nuova” che nasce proprio nel giorno Pasquale.
Ecco allora che non c’è invito a nozze che non richieda una preparazione adeguata ed è con lo spirito degli “invitati a nozze” che vogliamo guardare a questo tempo di Quaresima che si apre.
La brocca che indica “la stanza al piano superiore” ci introduce al tavolo del banchetto dove troviamo i segni che anticipano la festa: una festa che si presenta subito come un po’ particolare: il tavolo è di legno grezzo sul quale si possono vedere i buchi lasciati dai chiodi posti li, accanto ad un fiore con i rami di spine; la mensa poggia su un legno su cui si consumerà un sacrificio d’amore che porterà sino alla consegna del sangue…; le stoviglie impilate una sopra l’altra attendono di essere disposte; il panno bianco ancora arrotolato sarà steso perché tutti vi possano mangiare, ma sarà anche il telo da cui si libererà il corpo di Gesù Risorto per donarci la vita nuova. Per raggiungere il piano superiore è tuttavia necessario percorrere una “salita”… un cammino di preparazione in cui ci viene chiesto di “metterci a nudo” come le pietre del deserto. Ciò non per una mortificazione fine a se stessa, ma per permettere a quelle pietre nude di poter fiorire e dare il loro frutto unico e speciale che sarà il “vestito nuovo” con cui ci potremo sedere al banchetto. Non saremo soli in questa salita, perché ci saranno donati dei sostegni adatti ad affrontare il cammino: la penitenza, la preghiera, l’elemosina e il digiuno, simboleggiati dai segni disposti sul panno viola.
Sta a ciascuno di noi, quindi, raccogliere l’invito e mettersi in cammino appoggiandoci ai sostegni che la Chiesa man mano ci offrirà per poterci sedere con il nostro “vestito nuovo” a gustare quella mensa che è stata pensata e preparata per noi sin dal principio.
Buon cammino!

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